Rifiuti, così nei comuni alluvionati si combatte l’emergenza

di Luigi Palumbo 31/05/2023

Tra centri di raccolta straordinari e deroghe per lo stoccaggio: così nei comuni dell’Emilia Romagna devastati dalle alluvioni i gestori del servizio pubblico stanno provando ad arginare l’emergenza rifiuti. L’amministratore di Herambiente Andrea Ramonda: “I cittadini tengano separate bombole di gas e batterie”


Sessanta aree di primo conferimento, otto centri di stoccaggio provvisorio, una task force operativa 24 ore al giorno che conta mille persone e oltre 250 mezzi tra idrovore, autospurghi e, naturalmente, camion e compattatori per la raccolta dei rifiuti. Obiettivo: completare entro le prossime due settimane la rimozione delle circa 100mila tonnellate di rifiuti che si stima giacciano per le strade dei comuni emiliani flagellati dalle alluvioni delle scorse settimane. Pattume domestico, ma anche tanti mobili e ingombranti e tantissimi elettrodomestici. Da rimuovere in sicurezza e avviare a corretto trattamento. Una corsa contro il tempo per Hera, la multiutility emiliana dei servizi ambientali, in campo dalle prime ore dell’emergenza per scongiurare il rischio che alla devastazione provocata da allagamenti e frane possa associarsi una crisi rifiuti. “Rappresentiamo un anello della catena gestita in primis dalla Protezione Civile, dalla Regione e dai sindaci – spiega Andrea Ramonda, amministratore delegato di Herambiente – e contiamo di farlo con efficienza e rapidità”.

Al pari di quella ordinaria, anche la gestione emergenziale parte dai comuni, dove “i mezzi della raccolta – racconta Ramonda – scaricano nelle aree di primo conferimento i rifiuti che i cittadini, loro malgrado, hanno dovuto abbancare fuori dalle case o dagli esercizi commerciali”. Circa sessanta le aree di raccolta preliminare predisposte dai comuni colpiti dall’alluvione. Da lì i rifiuti vengono poi trasportati agli stoccaggi straordinari allestiti da Hera a Forlì, Bologna, Rimini, Ravenna e Ostellato, per essere differenziati e, dove possibile, avviati a riciclo. “In particolare i tanti raee – spiega Ramonda – elettrodomestici come lavatrici o frigoriferi, compresi quelli che si trovavano nelle cantine, che verranno avviati a recupero. Tutto il resto verrà tritato per essere ridotto di volume e conferito nei termovalorizzatori e negli altri impianti regionali”. Secondo stime di Hera, se per liberare le strade occorreranno ancora una decina di giorni, per completare le operazioni di raccolta e di successivo recupero o smaltimento saranno invece necessarie tra le 4 e le 6 settimane.

Un centro straordinario di conferimento a Faenza (RA)

Già dalla prima ondata di maltempo degli inizi di maggio Herambiente aveva attivato un servizio straordinario di raccolta rifiuti casa per casa, senza limiti quantitativi e senza appuntamento. Ma l’azienda è stata costretta a moltiplicare esponenzialmente i propri sforzi a seguito degli eventi devastanti del 16 e 17 maggio. Ad agevolare gli interventi anche le ordinanze emergenziali emanate dalla Regione Emilia-Romagna per garantire la continuità delle attività di raccolta e trattamento. Per i prossimi sei mesi tutti gli impianti autorizzati alla gestione dei rifiuti solidi e liquidi potranno ricevere, in deroga, anche rifiuti urbani non differenziati, ingombranti, acque di scarico e fanghi dalle fosse settiche. In più, gli impianti di stoccaggio, trattamento dei rifiuti solidi e liquidi, discarica e termovalorizzazione autorizzati al deposito temporaneo e alla messa in riserva potranno operare in deroga ai limiti quantitativi previsti dalle autorizzazioni in vigore.

Rifiuti elettrici nel centro straordinario di conferimento di Faenza (RA)

Oltre alle deroghe sarà però determinante anche la collaborazione dei cittadini. “Chiediamo, nei limiti del possibile, di tenere separate dal cumulo dei rifiuti bombole di gas e batterie, soprattutto al litio, per evitare problemi in fase di stoccaggio e triturazione”, precisa Ramonda. Se il piano per gestire la raccolta dei rifiuti sulle strade dei comuni sta già girando a pieno regime, per gli interventi sulle 25mila imprese colpite, invece, ci sarà ancora da aspettare, ma l’ad di Herambiente assicura: “stiamo attivando servizi straordinari per consentire loro di riprendere quanto prima l’attività”. Proprio dalle aziende del territorio sono arrivate importanti manifestazioni di solidarietà. Stando alle ordinanze emergenziali, infatti, per assicurare maggiore velocità nelle operazioni di raccolta dei rifiuti urbani, i gestori del servizio pubblico potranno utilizzare in via straordinaria mezzi ulteriori rispetto a quelli iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali. Una deroga alla quale le imprese hanno risposto da subito mettendo a disposizione veicoli e risorse. “Tante aziende del territorio, e non solo, ci hanno chiamato per offrirci mezzi, operatori e impianti per accelerare la pulizia delle città. A loro – dice Ramonda – va il nostro ringraziamento”.

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