Sono stati firmati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e attendono dunque solo la pubblicazione definitiva in Gazzetta Ufficiale i quattro decreti legislativi che recepiscono le direttive europee contenute nel pacchetto “economia circolare”. Quattro provvedimenti che ridisegneranno il quadro normativo nazionale in materia di rifiuti, apportando profonde modifiche alla parte IV del Testo unico ambientale. Tra i principali capitoli d’intervento quello della tracciabilità, con l’Italia pronta a voltare pagina dopo l’abolizione definitiva del Sistri a seguito della conversione in legge del Decreto Legge n. 135/2018 e la contestuale istituzione del Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti (o RenTri). L’entrata in vigore del decreto legislativo che recepisce la nuova direttiva quadro Ue sui rifiuti (Ue 2018/851) riscriverà infatti l’intera disciplina di legge in materia preparando l’avvento del nuovo sistema.
Il comma 14 dell’art. I, ad esempio, sostituisce l’art. 188-bis del d.lgs. 152 del 2016, chiarendo che “Il sistema di tracciabilità dei rifiuti si compone delle procedure e degli strumenti di tracciabilità dei rifiuti integrati nel ‘Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti’ istituito ai sensi dell’articolo 6 del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135 e gestito con il supporto tecnico operativo dell’Albo nazionale dei gestori di cui all’articolo 212”. Lo stesso comma specifica inoltre che “per consentire la lettura integrata dei dati, gli adempimenti relativi alle modalità di compilazione e tenuta del registro di carico e scarico e del formulario identificativo di trasporto dei rifiuti, di cui agli articoli 190 e 193, sono effettuati secondo le modalità dettate con uno o più decreti del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare”. Concetto ribadito anche al comma 4, dove si chiarisce che, con decreto del Ministero dell’Ambiente verranno disciplinati “i modelli ed i formati relativi al registro di carico e scarico dei rifiuti ed al formulario di identificazione di cui agli articoli 190 e 193 con l’indicazione altresì delle modalità di compilazione, vidimazione e tenuta in formato digitale degli stessi”.
Insomma, se fino ad oggi il RenTri era poco più che un acronimo, con l’entrata in vigore dei decreti di recepimento del pacchetto economia circolare il nuovo sistema comincerà finalmente a prendere forma. Una forma che, stando a quanto appena riportato, sembrerebbe destinata a ricalcare ancora una volta quella del sistema delle scritture ambientali così come lo abbiamo conosciuto negli ultimi vent’anni e più, basato su registri di carico e scarico e formulari di identificazione, anche se con ogni probabilità riproposti in una “veste” digitalizzata. E se per conoscere nel dettaglio i meccanismi del RenTri occorrerà aspettare i decreti attuativi del Ministero dell’Ambiente con i nuovi modelli e formati, tra gli addetti ai lavori, nel frattempo, comincia a serpeggiare il timore che quello al Sistri, più che un addio, fosse soltanto un arrivederci.
1 Commento su "Tracciabilità dei rifiuti: passi in avanti verso il RenTRi"