Riciclo organico, in Campania un’intesa per valorizzare le buone pratiche

di Luigi Palumbo 04/06/2025

Nella cornice del Green Med 2025 il Consorzio Italiano Compostatori e la Regione Campania hanno annunciato la sigla di un’intesa per potenziare la raccolta e il trattamento dei rifiuti organici, puntando su nuovi impianti, differenziata di qualità e valorizzazione del compost. Previsto un tavolo tecnico per promuovere l’uso del fertilizzante naturale anche in ambito urbano


Migliorare la qualità e le quantità della raccolta differenziata dei rifiuti organici, garantire la corretta gestione degli impianti di trattamento, promuovere nuove applicazioni per il compost, non solo in agricoltura ma anche nella cura e manutenzione del verde urbano. Sono solo alcuni degli obiettivi dell’intesa tra il Consorzio Italiano Compostatori e la Regione Campania annunciata nell’ambito del Green Med 2025. Strumento cardine dell’accordo sarà l’istituzione di un tavolo tecnico di lavoro composto dai rappresentanti del CIC e della Regione per il coordinamento di azioni condivise su scala regionale e il monitoraggio costante delle iniziative.

“Il Consorzio cura da tanti anni la sottoscrizione di accordi con le regioni per accompagnarle nell’attivazione di una filiera virtuosa del riciclo dei rifiuti organici – spiega a Ricicla.tv la presidente del CIC Lella Miccolis – l’obiettivo è anche quello di valorizzare i prodotti delle nostre filiere, a partire dal compost, fertilizzante organico prezioso, soprattutto per la Campania, che come tutte le regioni agricole del sud soffre per la desertificazione dei terreni. Senza dimenticare che dal recupero dei rifiuti organici si può produrre biometano o captare di CO2 – aggiunge – per fare tutto questo però serve che l’intera filiera migliori, che il rifiuto organico venga intercettato nelle massime quantità possibili, che se ne migliori costantemente la qualità e che gli impianti funzionino correttamente”.

Il primo nodo da sciogliere, per la Campania, resta proprio quello degli impianti. Nel 2023, ultimo dato disponibile, la regione ha intercettato circa 690mila tonnellate di rifiuti organici, ma solo il 10% è stato trattato entro i confini regionali. In cantiere ci sono più di dieci strutture, tra nuove costruzioni e revamping di impianti esistenti. “Abbiamo il programma più ambizioso in Italia per la realizzazione di impianti di compostaggio – chiarisce il vice presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola – il protocollo ci darà modo di consolidare il già ottimo rapporto che abbiamo con il CIC e ricevere anche suggerimenti sulla fase di gestione, visto che la realizzazione è solo il primo passo ma poi gli impianti vanno condotti in maniera professionale e trovando adeguati sbocchi ai prodotti generati”.

Il piano, lanciato nel 2015 e costato circa 300 milioni di euro, è già in fase avanzata di realizzazione, garantiscono dalla Regione. “Stiamo andando avanti, nonostante le immancabili difficoltà – racconta Antonio De Falco, responsabile della unità operativa incaricata della realizzazione degli interventi – l’impianto di Tufino è partito, a Pomigliano come a Marigliano stiamo quasi per chiudere, mentre gli altri appalti sono in fase di avviamento. La strada è tracciata, ora dobbiamo solo arrivare alla fine del percorso nella maniera più rapida possibile. Crediamo entro la fine del 2027“.

Una volta a regime il sistema di nuovi impianti pubblici garantirà una capacità complessiva di trattamento di circa 330 mila tonnellate, prevalentemente destinata al recupero di materia, ovvero alla trasformazione dei rifiuti organici in compost. Secondo le stime, saranno circa 90 mila le tonnellate di ammendante generate dal ciclo del riciclo organico. Uno degli obiettivi dell’intesa con il CIC, oltre a spingere la differenziata di qualità per alimentare gli impianti, sarà anche quello di garantire la valorizzazione del compost, con applicazioni in agricoltura ma anche nel verde urbano, nello spirito dell’Urban Carbon Farming, l’iniziativa del Consorzio per riportare nelle città il fertilizzante naturale e la sua capacità di nutrire i terreni e stoccare CO2 nel suolo evitandone il rilascio in atmosfera.

“Il compost è un prodotto ancora poco conosciuto dai nostri agricoltori e amministratori pubblici – aggiunge De Falco – l’intesa punterà a definire best practice per migliorare la condizione dei terreni agricoli e delle aree urbane, aumentarne la capacità di drenaggio e di stoccaggio della CO2 nel suolo”. “Saremo accanto alla Regione per fare in modo che anche in Campania questa filiera virtuosa prenda il volo e si faccia notare a livello nazionale e non solo”, conclude Miccolis.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *