Dopo l’appello del Centro di Coordinamento Raee, raccolto nelle scorse settimane da Ricicla.tv, è Assoraee a rilanciare l’allarme per lo tsunami di apparecchiature televisive da rottamare che sta travolgendo gli operatori della filiera, chiedendo al Ministero della Transizione Ecologica un intervento urgente per arginare gli effetti del ‘Bonus TV’
Una deroga che “eccezionalmente e limitatamente al periodo ritenuto necessario” consenta agli operatori di innalzare “i quantitativi e i tempi massimi di stoccaggio previsti per gli impianti di trattamento”. Questo per evitare che lo ‘switch off’ del digitale terrestre si traduca nella paralisi totale del sistema di raccolta e recupero dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Dopo l’appello del Centro di Coordinamento Raee, raccolto nelle scorse settimane da Ricicla.tv, è Assoraee, associazione delle imprese di recupero, a rilanciare l’allarme per lo tsunami di apparecchiature televisive da rottamare che sta letteralmente travolgendo gli operatori della filiera, chiedendo al Ministero della Transizione Ecologica un intervento urgente per arginare gli effetti del ‘Bonus TV’.
“L’imminente adozione dei nuovi standard di digitale terrestre e gli incentivi fiscali per la rottamazione dei prodotti non idonei – spiega Assoraee – stanno comportando nelle ultime settimane uno straordinario incremento dei flussi di questi rifiuti che hanno registrato il +80% rispetto ai volumi ordinariamente gestiti. Tale boom di consegne presso i luoghi di raccolta pubblici o privati ha comportato nuove richieste di intervento, sia come frequenza del ritiro che come punti serviti, che il sistema di gestione Raee ha sinora assolto con un eccezionale sforzo organizzativo per garantire al meglio la continuità del servizio”. Il problema è che la filiera è ormai prossima alla saturazione. “Anche se gli impianti accreditati presso il Centro di Coordinamento stanno lavorando su tre turni, quindi senza sosta – spiegava a Ricicla.tv il direttore generale del CdC Raee Fabrizio Longoni – per qualcuno il limite quantitativo e temporale allo stoccaggio preliminare al trattamento fissato nell’autorizzazione comincia a diventare un problema. Qualche impianto ha già dovuto interrompere i conferimenti proprio perché rischiava di superare le quantità giornaliere massime previste”.
A mettere in difficoltà gli operatori del recupero non è solo l’aumento esponenziale delle apparecchiature in ingresso negli impianti, ma anche la variazione nel mix tecnologico. “Rispetto al passato, quando a farla da padrone erano i vecchi televisori a tubo catodico, la cui dismissione era quasi completamente automatizzata – chiariva Longoni – oggi con il ‘Bonus TV’ si assiste a un incremento sensibile degli schermi piatti, che per essere trattati in sicurezza hanno bisogno di maggior tempo“. Cosa che aumenta i tempi di stoccaggio e rallenta i nuovi conferimenti agli impianti ingolfando tutte le fasi della catena di trattamento, dal recupero fino a risalire alla grande distribuzione. Che per effetto del cosiddetto ‘1 contro 1’ è obbligata al ritiro della vecchia apparecchiatura quando ne vende una nuova equivalente. “Se in passato sui televisori la distribuzione contribuiva con un paio di centinaia di tonnellate al mese al sistema ufficiale di raccolta – raccontava Longoni – nell’ultimo mese abbiamo superato le 2mila 500 tonnellate. Con tutte le difficoltà che ne conseguono, visto che i luoghi di raggruppamento istituiti presso i centri vendita della grande distribuzione sono autorizzati a stoccare un massimo di 3mila 500 kg. Limiti che soprattutto nei fine settimana, quando le vendite si intensificano, è diventato ormai facilissimo superare“.
Ora che il Natale è alle porte, e con lui vendite eccezionali e promozioni, il rischio di una paralisi totale della filiera si fa ancora più concreto. “i flussi – avverte la nota di Assoraee – aumenteranno ben oltre le capacità di stoccaggio e di quelle attualmente autorizzate al trattamento da parte degli impianti, che saranno così costretti a negare l’ingresso dei televisori, portando di conseguenza al blocco di tutto il sistema, dalla vendita ai ritiri, fino al trattamento. Per tale motivo, le Associazioni e il CdC Raee hanno chiesto in una lettera al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani che, eccezionalmente e limitatamente al periodo ritenuto necessario, venga adottata una misura che consenta di innalzare temporaneamente i quantitativi e i tempi massimi di stoccaggio previsti per gli impianti di trattamento, per i luoghi di raggruppamento gestiti dalla distribuzione e per i centri di raccolta comunali di questi rifiuti”.