Rifiuti, la Campania punta a chiudere la sanzione europea prima del voto

di Luigi Palumbo 27/06/2025

Il governatore della Campania Vincenzo De Luca punta a chiudere entro le prossime elezioni regionali (che vorrebbe rinviare al 2026) il contenzioso con Bruxelles sulla gestione dei rifiuti, costato finora oltre 311 milioni di euro in sanzioni. Ue pronta a concedere sconti, ma restano nodi critici sul trattamento dell’organico, che potrebbero limitare la riduzione delle sanzioni


Chiudere il contenzioso sui rifiuti con Bruxelles prima delle prossime elezioni regionali. O almeno portare a casa una sostanziosa riduzione delle sanzioni quotidiane che faccia da sigillo europeo sul lavoro svolto negli ultimi dieci anni. È uno dei principali obiettivi del governatore della Campania Vincenzo De Luca, che archiviata definitivamente l’ipotesi di un terzo mandato punta ad arrivare alla prossima tornata elettorale (in quale veste è ancora da chiarire) portando in dote (a chi è ancora da vedere) la risoluzione, o quasi, della procedura d’infrazione che dal 2015 costa alla Campania 120 mila euro in sanzioni quotidiane (più 20 milioni di multa una tantum) per il mancato allineamento del ciclo regionale di gestione dei rifiuti alle direttive europee in materia. Secondo la Corte dei Conti, a fine 2023 risultavano già pagate a Bruxelles sanzioni per oltre 311 milioni di euro.

Che il tema sia tra quelli più cari all’ex sindaco di Salerno e al suo entourage è cosa nota. Nei giorni scorsi è stato lui stesso a confermarlo nella lettera inviata al presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga per chiedere il “breve rinvio” delle elezioni. Uno spostamento al 2026 necessario, scrive De Luca, anche a “scongiurare il rischio che si blocchi l’iter per l’eliminazione totale della sanzione europea relativa al ciclo dei rifiuti”. Iter al quale, anche in vista della tornata elettorale, De Luca e il suo vice con delega all’ambiente Fulvio Bonavitacola hanno voluto imprimere un’accelerazione netta, portando al tavolo di confronto con Bruxelles i risultati del lavoro svolto negli ultimi anni e gli interventi in corso di attuazione. L’ultimo incontro tra i tecnici della Regione e quelli della Commissione solo pochi giorni fa, affrontato in maniera “dura ma costruttiva dal vice presidente Bonavitacola”, dice a Ricicla.tv una fonte vicina all’esecutivo di Bruxelles.

Il cantiere per la revisione della sanzione è aperto ormai da tempo: tanto che dopo la prima decurtazione di 40 mila euro quotidiani accordata nel 2022 per l’attivazione degli impianti di trattamento delle ecoballe, dalla fine del 2023 la Commissione ha smesso di inviare all’Italia richieste di pagamento. Non significa che le sanzioni siano scomparse, ma prima di chiederne il pagamento Bruxelles vuole commisurare gli importi alla reale entità dei ritardi residui. Un’attestazione di fiducia nei confronti della giunta De Luca.

L’obiettivo della Regione, apprende Ricicla.tv, è quello di arrivare nel giro di qualche mese all’eliminazione totale della sanzione. Ovvero alla decurtazione degli 80 mila euro quotidiani che restano: 40 mila euro per l’insufficiente dotazione di impianti per il trattamento dei rifiuti organici e altri 40 mila per l’insufficiente capacità di discarica. Su quest’ultimo fronte, dopo un’iniziale perplessità, la Commissione sembra decisa a prendere per buone le indicazioni contenute nell’ultimo aggiornamento del piano regionale rifiuti, che prevede la messa in sicurezza delle due discariche di Savignano Irpino e Sant’Arcangelo Trimonte, anche se la Regione ha spiegato a Bruxelles di non avere intenzione di utilizzare le volumetrie di smaltimento eventualmente recuperate, potendo fare affidamento su una ampia capacità di stoccaggio temporaneo in caso di interruzioni dei conferimenti al termovalorizzatore di Acerra e volendo in ogni caso puntare sulla riduzione del residuo indifferenziato anche grazie alla raccolta differenziata.

Più complicata l’interlocuzione sui rifiuti organici. Perché se è vero che l’ambizioso piano per la realizzazione di 11 nuovi impianti lanciato nel 2015 dalla Regione sta andando avanti (con un intervento già concluso e gli altri quasi tutti in cantiere), è altrettanto vero che la Campania continua a essere assieme al Lazio la regione con il maggiore deficit di trattamento in assoluto: nel 2023 su 629 mila tonnellate di organico raccolte in maniera differenziata, oltre 476 mila sono finite in altre regioni. Gli 11 nuovi impianti copriranno un fabbisogno di trattamento di 320 mila tonnellate, “ed è per questo che – riferiscono a Ricicla.tv – l’idea della Commissione è quella di stralciare la quota da 40 mila euro solo per metà”. Così, assieme alla decurtazione della quota sulle discariche, la multa complessiva scenderebbe a 20 mila euro. Ancora troppo, secondo Bonavitacola e il suo gruppo di lavoro, che puntano a una cancellazione totale. Per questo le interlocuzioni andranno avanti anche nelle prossime settimane. L’obiettivo è chiudere prima delle elezioni. Meglio ancora se alle urne si andrà nel 2026.

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