Ancora tre anni e anche la Capitale avrà il suo impianto di recupero energetico. L’assessore all’ambiente Alfonsi: “Roma ha 20 anni di ritardo e non si può permettere ulteriori sperimentazioni. Deve affidarsi a tecnologie già collaudate come la termovalorizzazione. Non esistono altre alternative”
Roma avrà il suo termovalorizzatore entro 2025. Questo è quanto dichiarato dall’Assessore all’agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi, che nel corso dell’evento ‘Tutto quello che vorresti sapere sul termovalorizzatore di Roma‘ promosso da ‘Daje” – il Comitato Termovalorizzatore Roma‘, ha annunciato la valutazione di ben tre aree all’interno della superficie del Comune di Roma. “A chi mi propone soluzioni come la gassificazione – afferma Sabrina Alfonsi – rispondo che Roma ha 20 anni di ritardo e non si può permettere ulteriori sperimentazioni. Deve affidarsi a tecnologie già collaudate come la termovalorizzazione. Non esistono altre alternative”.
“Nella nostra analisi sul tema gestione rifiuti – continua l’Assessore all’agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti – non siamo partiti da un’ipotesi preconcetta. Abbiamo guardato i dati e valutato le soluzioni più efficienti. Oggi su 1 milione e 600mila tonnellate di rifiuti prodotti a Roma, non differenziamo il 54%; portiamo 450mila tonnellate in discarica, quasi il 30% del totale (dato medio nazionale al 20%), quando, sulla base degli obiettivi europei, dovremmo tendere a ridurre questo dato sotto il 10%. Anche immaginando oggi un tasso di riciclo al 65% per Roma, con l’attuale assetto impiantistico, il fabbisogno quotidiano di discarica sarebbe di circa 1.000 ton/giorno, equivalente a circa 350.000 ton/anno. L’attuale gestione del ciclo dei rifiuti disperde valore (chiusura del ciclo inferiore al 2%), genera costi ambientali e non è compatibile con un uso sostenibile del suolo e delle risorse naturali”.
Un impianto di recupero energetico che, stando a quanto già annunciato lo scorso aprile dal Sindaco Gualtieri, sarà indispensabile per tagliare i viaggi dei rifiuti e il dominio assoluto delle discariche. “Tra gli obiettivi che ci siamo posti c’è la chiusura del ciclo dei rifiuti sul territorio al 90% – spiega l’Assessore Alfonsi – secondo tre principi: prossimità, autosufficienza, forte componente pubblica. I costi che Roma oggi sostiene non hanno pari in altre città italiane, 98 euro tonnellate a fronte dei 61 di Torino e 37 di Milano. AMA può avere riscatto solo se da azienda di spazzini diventa a una multiutility che gestisce impianti”.
Al momento, spiega l’Assessore Alfonsi, rispondendo alle sollecitazioni che sono arrivate dai presenti e dagli utenti connessi alla diretta, sono tre le aree del Comune analizzate dove l’impianto potrebbe essere localizzato. “Nel 2025 contiamo di mettere in campo il nuovo impianto – dichiara Sabrina Alfonsi – a fine luglio il Sindaco presenterà il piano progettuale dei rifiuti che sostituisce il piano regionale che prevede il termovalorizzatore. Poi indiremo la gara. Apriremo al dialogo con la cittadinanza sul tema, favorendo il dibattito pubblico. Altri impianti, soprattutto per il trattamento della frazione umida, arriveranno prima. Per il 2026 abbiamo come obiettivo una differenziata al 57%, con 285mila tonnellate di organico trattato nei due impianti di AMA per cui abbiamo richiesto fondi del PNRR, oltre a un impianto richiesto dal Comune di Fiumicino”.
Stando a quanto illustrato dall’Assessore all’agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti nel corso dell’incontro, con il nuovo assetto dei rifiuti si produrrà un risparmio in termini di emissioni del 44% rispetto allo scenario attuale. “L’attuale sistema è ambientalmente, economicamente ed eticamente insostenibile. Noi dovremo portare tutto il territorio dell’area metropolitana a non avere discariche. Di fatto con l’attuale gestione dei rifiuti produciamo emissioni aggiuntive a causa del trasporto lungo la penisola. Emissioni che si aggiungono a quelle prodotte con la termovalorizzazione all’estero. Il nuovo contratto di servizio prevederà le AMA di Municipio e il piano industriale di AMA e definirà un cambiamento nel servizio già dai prossimi mesi”.
All’evento, che è andato in onda su tutti i canali web e social del Comitato Daje e di Ricicla.tv in qualità di media partner, hanno preso parte, tra gli altri, i fondatori del Comitato, che oggi conta oltre 300 sostenitori, Patrizia Feletig, Rosa Filippini e Chicco Testa.