Biometano, dal REPowerEU un taglio ai costi di connessione degli impianti

di Redazione Ricicla.tv 28/07/2023

Tra le riforme del piano REPowerEU, presentato ieri dal governo, c’è anche la riduzione dei costi di allacciamento degli impianti di biometano. “Serve rendere possibile la connessione alla rete di distribuzione e potenziare il ‘reverse flow'”, spiega REF Ricerche


Tagliare i costi di allacciamento per spingere la produzione di biometano. Questo l’obiettivo di una delle sei riforme del REPowerEU italiano, il capitolo che una volta approvato dalla Commissione europea integrerà il PNRR sfruttando i 2,76 miliardi di euro destinati al nostro paese nell’ambito del programma lanciato lo scorso anno per ridisegnare il sistema energetico dell’Unione. Risorse che dovrebbero sommarsi a quelle liberate dal piano di disinvestimenti dal PNRR, con il quale il governo punta a recuperare 15,9 miliardi di euro spostando su altri canali di finanziamento – come fondi FSC, strutturali e piano complementare – un lungo elenco di progetti valutati come impossibili da realizzare entro i termini concordati con l’Ue.

Lo schema di REPower Eu – unito alle proposte di revisione del PNRR – è stato presentato ieri dal ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto e prevede investimenti per 19 miliardi di euro più sei riforme settoriali. L’obiettivo, chiarisce il governo, è quello di “risparmiare energia attraverso l’efficienza energetica, potenziare la produzione dalle fonti rinnovabili, rispondere all’urgenza di diversificare gli approvvigionamenti energetici del Paese, con riflessi positivi anche per il resto d’Europa”. Gli investimenti punteranno tra l’altro al rafforzamento delle reti elettriche e del gas, alla promozione dell’efficienza energetica negli edifici pubblici e nelle imprese, per queste ultime tramite crediti d’imposta, allo sviluppo delle filiere strategiche per le tecnologie a zero emissioni e alla promozione della produzione di biocarburanti e idrogeno. Agli investimenti il piano affianca sei riforme, con una dotazione di 100 milioni di euro, “per rendere più efficace e tempestivo il raggiungimento degli obiettivi del REPowerEU”, chiarisce il governo.

In cima alla lista delle riforme la riduzione dei costi di allacciamento alla rete gas degli impianti di produzione di biometano da rifiuti organici urbani, o da scarti dell’agricoltura, affidata a un provvedimento che dovrà essere adottato dal Ministero dell’Ambiente. “Una misura – spiega il governo – che sostiene il raggiungimento dell’obiettivo di potenziare le rinnovabili”, e che punta a sciogliere uno dei nodi che frenano gli investimenti nel settore, visto che “le difficoltà di connessione oggi si traducono in un incremento dei costi degli interventi”, come ha spiegato a Ricicla.tv Roberto Bianchini di REF Ricerche, tra gli autori di uno studio – pubblicato qualche giorno fa – nel quale si mettevano in fila tutti gli ostacoli allo sviluppo del metano verde nel nostro paese. Per centrare gli obiettivi PNRR al 2026, chiarisce Bianchini, “bisogna lavorare pancia a terra per rendere possibile la connessione alle reti di distribuzione e implementare il ‘reverse flow’“. Ovvero la tecnica che consente di comprimere il biometano non consumato su una rete di distribuzione per poi immetterlo nella rete di trasporto a una pressione maggiore e consentire lo spostamento verso ulteriori aree di consumo.

Il pacchetto di riforme disegnato dal governo prevede poi l’introduzione di nuovi strumenti finanziari, i contratti PPA (Power Purchasing Agreement), per spingere lo sviluppo delle rinnovabili, una spinta alla formazione delle competenze tecniche sia nel settore privato che nella pubblica amministrazione, una ‘road map’, per la razionalizzazione dei sussidi inefficienti ai combustibili fossili, ma soprattutto l’adozione di un testo unico per l’autorizzazione degli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili, che restano il principale collo di bottiglia nelle procedure per la realizzazione di nuove infrastrutture. Comprese quelle per la produzione di biometano, come sottolineato da REF nel suo position paper. Anche per il nuovo capitolo l’orizzonte temporale degli interventi resta quello del PNRR, con la deadline fissata quindi al 30 giugno del 2026. Sia la proposta di REPowerEu che la revisione del PNRR saranno ora inviate alle camere per essere discusse e votate. Solo dopo il passaggio parlamentare, ed entro il termine del 31 agosto, il dossier sarà spedito a Bruxelles per aprire il negoziato con la Commissione.

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