Imballaggi, la Camera boccia la proposta di regolamento europeo

di Redazione Ricicla.tv 30/06/2023

Una proposta che potrebbe avere “effetti dirompenti” sull’Italia e le sue filiere del riciclo. Per questo le commissioni ambiente e attività produttive della Camera hanno bocciato lo schema di regolamento europeo sugli imballaggi, dando mandato al governo di chiedere alla Commissione europea una nuova valutazione d’impatto


Il nuovo regolamento sugli imballaggi proposto dalla Commissione europea rischia di avere “un impatto fortemente negativo e paradossale sull’Italia” con “effetti dirompenti” sulle filiere nazionali del riciclo. Lo scrivono le commissioni ambiente e attività produttive della Camera, che nel pieno rispetto dei pronostici hanno espresso parere negativo sulla misura. Seppur condivisibile nei suoi obiettivi generali, scrivono i deputati, la proposta “stabilisce strumenti, modalità e tempistiche che non appaiono fondati su una adeguata analisi costi-benefici” sul piano economico, sociale ed ambientale e “ignorano le esperienze e le specificità dei singoli Stati membri”. A partire da quelle dell’Italia, “che ha sviluppato un sistema di trattamento dei rifiuti da imballaggio in grado di conseguire, con molti anni di anticipo, gli obiettivi europei di riciclo fissati per il 2025 e per il 2030 e che opera su tutti i materiali di imballaggio, compresi i rifiuti di imballaggio in bioplastica compostabile raccolti assieme all’umido domestico”.

Secondo le commissioni, con l’approvazione del regolamento, “incentrato sul riutilizzo degli imballaggi a scapito del loro riciclo”, verrebbero “fortemente penalizzate” circa “800.000 aziende attualmente attive nel settore degli imballaggi con oltre 6,3 milioni di dipendenti ed un fatturato di circa 2.000 miliardi di euro”, mettendo a rischio anche gli investimenti del PNRR dedicati a raccolta differenziata e riciclo. Sotto accusa soprattutto la spinta al riutilizzo, della quale la Commissione non ha dimostrato “adeguatamente i benefici ambientali”. Una “maggiore flessibilità”, sottolineano i deputati, “consentirebbe invece all’Italia di salvaguardare la filiera di raccolta, recupero e riciclo che ha permesso di gestire efficacemente i rifiuti da imballaggio e di creare un mercato di materie prime seconde largamente impiegate nell’industria”. Parole che rafforzano la posizione di ferma contrarietà al provvedimento espressa dal governo fin dalle primissime battute del confronto con Bruxelles e gli Stati membri in seno al Consiglio Ue, ribadita solo pochi giorni fa con la bocciatura del testo di compromesso proposto dalla presidenza svedese di turno.

In vista del prosieguo dei negoziati, le commissioni invitano quindi il governo a sollecitare la presentazione di “una nuova valutazione di impatto” da parte della Commissione, con una quantificazione dei consumi di acqua ed energia legati al riuso e delle emissioni potenzialmente generate dai nuovi sistemi. I deputati chiedono inoltre di escludere dagli obblighi di riutilizzo e di istituzione di sistemi di deposito cauzionale gli Stati memebri “che riciclano elevate quantità di rifiuti da imballaggio” e in generale di sopprimere gli obiettivi vincolanti di riutilizzo e ricarica. In più, su proposta del Partito Democratico, le commissioni chiedono di limitare il ricorso agli atti delegati, affidando all’organismo di normazione dell’Unione europea (CEN), e non alla Commissione, “la definizione dei criteri tecnici di progettazione per il riciclaggio e delle classi di prestazioni di riciclaggio”. In tema di imballaggi in bioplastica, il cui utilizzo è fortemente limitato dal regolamento, i deputati chiedono di ampliare la lista delle applicazioni consentite, permettendo “agli Stati che abbiano idonee strutture di riciclo organico di ammettere alla circolazione tutti gli imballaggi compostabili certificati ad uso alimentare, conformi ai criteri tecnici di progettazione per il riciclaggio organico”. Una richiesta che incassa il plauso dei produttori di bioplastiche, che ribadiscono “la propria preoccupazione per le criticità e i rischi concreti che possono derivare da questa proposta”, ha scritto in una nota il presidente di Assobioplastiche Luca Bianconi.

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