Tracciabilità dei rifiuti, al via l’area demo del RENTRI

di Luigi Palumbo 16/04/2024

Aperta l’area demo sul portale del RENTRI. Imprese obbligate, delegati e software house potranno testare regole d’accesso e funzionalità operative del sistema, anche per segnalare eventuali criticità da correggere in vista dell’avvio delle prime iscrizioni, in calendario per dicembre di quest’anno


Al via i primi test in area demo del futuro sistema di tracciabilità informatica dei rifiuti RENTRI. Come anticipato nei giorni scorsi dalla nostra testata, sul portale ufficiale della piattaforma è stata aperta una nuova area demo, che consentirà alle imprese obbligate, ai soggetti da loro delegati e alle software house di testare regole d’accesso e funzionalità operative del sistema, così come definite dai decreti approvati nei mesi scorsi dalla direzione generale per l’economia circolare del Ministero dell’Ambiente. Sempre nella giornata di oggi ha preso il via anche il percorso di formazione, coordinato dall’Albo Nazionale Gestori Ambientali su mandato del MASE e di Unioncamere, con la prima di una serie di sessioni online dedicate alle associazioni di settore già coinvolte nelle fasi di consultazione e sperimentazione del RENTRI. Successivamente, comunica l’Albo, saranno pianificate le sessioni destinate alle imprese – produttori, trasportatori, impianti e intermediari – con l’obiettivo di accompagnare i soggetti obbligati all’appuntamento con l’apertura delle prime iscrizioni, prevista per dicembre di quest’anno.

Nella nuova area demo sul portale RENTRI – aperta con diverse settimane di ritardo rispetto al cronoprogramma ufficiale, che prevedeva l’avvio dei test a gennaio di quest’anno – sono già disponibili le API per l’interoperabilità sviluppate da Ecocerved che dovranno consentire ai produttori di software gestionali l’integrazione nei propri applicativi delle funzionalità del sistema: dalla trasmissione al RENTRI dei dati di registri di carico e scarico e formulari di identificazione dei rifiuti alla vidimazione virtuale dei FIR, passando per l’accesso alle anagrafiche e i servizi di firma remota con certificato di dominio RENTRI. Gli operatori e i produttori di software potranno testare autonomamente il sistema per segnalare eventuali criticità da correggere in vista del 15 dicembre 2024, quando decorrerà la piena operatività del RENTRI con l’apertura del primo scaglione di iscrizioni e l’obbligo, per le imprese interessate, di adottare il registro digitale. L’area demo resterà aperta anche dopo quella data, chiarisce il MASE, e servirà in particolare a proseguire i test per la gestione in via telematica del formulario, visto che la piena operatività del FIR digitale scatterà solo dal 13 febbraio 2026.

La prima deadline resta quella del 13 febbraio 2025, tra poco meno di dieci mesi, quando si chiuderà la finestra per le iscrizioni del primo scaglione di imprese. Per quella data produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di cinquanta dipendenti e gestori dovranno essersi iscritti al RENTRI e aver adottato nuovo il registro digitale. A separare le imprese dall’appuntamento con la prima fase del processo di digitalizzazione degli adempimenti sulla tracciabilità dei rifiuti resta insomma un discreto periodo transitorio, che nelle intenzioni del MASE dovrà scongiurare il rischio di nefasti ‘click day’, come quelli che accompagnarono il SISTRI e che furono presagio del suo fallimento. Nell’arco dei prossimi 10 mesi i soggetti obbligati saranno chiamati a familiarizzare con le modalità operative del RENTRI e con i nuovi strumenti dell’amministrazione digitale che il sistema li obbligherà a calare nella propria quotidianità, dalle firme digitali ai servizi di conservazione obbligatoria dei documenti. Senza dimenticare che per molti versi il RENTRI resta ancora un ‘work in progress’ e che saranno proprio i portatori d’interesse che da oggi potranno testarne le funzionalità a guidarne, con i loro feedback, la fase conclusiva di sviluppo. Mancano dieci mesi alla chiusura della finestra per le prime iscrizioni. Il tempo c’è, ma andrà gestito in maniera oculata.

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